Una gestione oculata del budget familiare è una competenza da ottenere attraverso l’uso di strategie, considerando il momento economico caratterizzato da un’inflazione persistente. L’equilibrio tra entrate e uscite e la capacità di risparmio sono fattori determinanti per assicurare una stabilità finanziaria nel breve, medio e lungo termine. Ecco alcuni consigli di risparmio da attuare e personalizzare.
Come risparmiare sulle bollette?
Le spese legate alle utenze domestiche, tra cui spiccano l’energia elettrica, il gas, l’acqua e la connessione internet, rappresentano una delle principali voci del bilancio familiare. Per ridurre tali costi è consigliabile adottare un approccio integrato che combini interventi strutturali e comportamenti consapevoli.
Un primo passo consiste nell’efficientamento energetico dell’abitazione. La sostituzione degli impianti obsoleti con soluzioni più moderne ed efficienti, come le caldaie a condensazione da interno, può determinare una significativa riduzione dei consumi di gas. Questi apparecchi, installabili comodamente in cucina, sfruttano il calore latente dei fumi di scarico per preriscaldare l’acqua in ingresso, ottenendo rendimenti superiori al 100% rispetto al potere calorifico inferiore del combustibile. Il risparmio medio annuo, in bolletta, può arrivare fino al 30%.
Parallelamente si dovrebbe ottimizzare l’uso quotidiano dell’energia. Come si fa? Ecco alcuni consigli:
- utilizzare elettrodomestici in fasce orarie più economiche (generalmente serali o nei weekend);
- impostare correttamente il termostato, evitando temperature eccessive;
- spegnere gli apparecchi elettronici e non lasciarli in stand-by;
- installare dispositivi a LED e sensori di movimento nei locali di passaggio.
Un ulteriore suggerimento è la valutazione delle offerte disponibili per l’energia elettrica, prendendo in considerazione sia le tariffe sia le condizioni contrattuali (per esempio vincoli temporali e penali), al fine di individuare il fornitore conveniente per il proprio profilo di consumo.
Risparmiare sulla spesa è possibile?
L’ambito alimentare è spesso percepito come difficile da razionalizzare, seppur esistano dei margini di ottimizzazione significativi.
Uno dei metodi basilari consiste nella pianificazione settimanale dei pasti, che consente di acquistare solo ciò che serve, riducendo il rischio di sprechi alimentari. Preparare un menu di 7 giorni, tenendo conto degli alimenti già presenti in dispensa o in freezer, è un’abitudine virtuosa.
Altresì la scelta dei punti vendita incide significativamente, cercando le offerte del volantino oppure tramite le classiche tessere fedeltà. Inoltre è preferibile:
- orientarsi verso alimenti di stagione e locali;
- confrontare il prezzo al chilo/litro;
- evitare i prodotti confezionati singolarmente, generalmente più costosi;
- limitare l’acquisto di piatti pronti e snack, cucinando in casa anche in modalità batch cooking (grandi porzioni da suddividere e congelare).
La strategia migliore si pone sul non farsi attrarre dalle offerte superflue, tali da incidere sul budget mensile silenziosamente.
Economia domestica: quali sono i principi base
L’economia domestica è la disciplina che studia l’ottimizzazione delle risorse finanziarie all’interno di un nucleo familiare, in particolar modo in presenza di debiti per evitare un possibile stress finanziario. Si fonda su alcuni principi, tra i quali:
- analisi delle entrate e delle uscite: monitorare sistematicamente i flussi di cassa è la base per qualsiasi decisione;
- definizione degli obiettivi: distinguere tra esigenze di breve, medio e lungo termine consente di pianificare in modo razionale;
- controllo delle abitudini di spesa: ridurre gli acquisti impulsivi e ragionare in termini di utilità marginale è fondamentale per evitare sprechi;
- diversificazione del risparmio: non limitarsi a conti correnti e valutare strumenti più remunerativi come conti deposito, piani di accumulo o investimenti in ETF (in base al profilo di rischio);
- preparazione all’imprevisto: la costruzione di un fondo di emergenza, pari ad almeno 3-6 mesi di spese fisse, è ottimale per fronteggiare eventi non programmabili.
I principi di cui sopra non richiedono competenze specialistiche, bensì costanza e trasparenza all’interno del nucleo.
Quanti soldi bisognerebbe risparmiare ogni mese?
Il tasso di risparmio ideale varia in base alla situazione reddituale, familiare e professionale di ciascuno. I consulenti finanziari concordano su un obiettivo di massima: accantonare almeno il 20% del reddito netto mensile.
Questa quota dovrebbe essere distribuita tra:
- risparmio precauzionale: fondo emergenze per eventi imprevisti (guasti, spese sanitarie, perdita di lavoro);
- obiettivi a medio termine: acquisto di beni durevoli, tra cui l’acquisto di una casa (valutando la differenza tra mutuo a tasso fisso o variabile), ristrutturazioni, spese per l’educazione dei figli;
- investimenti a lungo termine: previdenza complementare, strumenti a capitale vincolato o crescita patrimoniale.
Naturalmente, chi affronta un momento di difficoltà può ridurre temporaneamente il tasso di risparmio, purché mantenga l’abitudine di monitorare il proprio bilancio e torni a risparmiare appena possibile.
La tecnica 50/30/20 funziona?
Il modello 50/30/20, ideato da Elizabeth Warren, è uno strumento pratico e flessibile per strutturare la gestione del reddito. Secondo questa regola, le entrate nette mensili vanno suddivise come segue:
- 50% per i bisogni essenziali: affitto/mutuo, bollette, generi alimentari, trasporti, assicurazioni;
- 30% per i desideri personali: svago, shopping, abbonamenti, cene fuori;
- 20% per il risparmio: fondo emergenza, investimenti, riduzione di debiti.
Il vantaggio di questo approccio è duplice, da un lato promuove la sostenibilità finanziaria (coprire i bisogni), dall’altro incoraggia il benessere soggettivo (soddisfazione personale) e l’autonomia futura (risparmio). Il metodo dovrebbe essere adattato al contesto e ai bisogni personali, con una flessibilità tale da essere personalizzato.