Cos’è un servizio di web hosting

Se stai decidendo di andare online con un sito web saprai sicuramente cos’è un web hosting, in particolare immaginiamo ti sia informato su quale sia il miglior hosting wordpress sul mercato, il più sicuro e magari italiano.

Se hai dei dubbi noi ti consigliamo di provare l’hosting wordpress di Shellrent, azienda italiana con la caratteristica di puntare sulla sicurezza.

In ogni caso siamo qui per aiutarti a fare chiarezza sul mondo degli hosting, vediamo quindi di cosa si tratta.

Hosting, cos’è

Semplicemente un hosting è un servizio che permette di pubblicare online un sito internet oppure un applicazione (piattaforme SaaS, ad esempio).
Uno spazio hosting è quindi uno spazio fisico su un web server dove si possono installare i file relativi al proprio sito web, nel caso di wordpress ci si isntalla direttamente il CMS.

Il server quindi è, per dirla banalmente, un computer.
Magari non un banale pc, ma è un computer con con risorse hardware di un certo tipo, con cpu importanti e memoria ram in abbondanza, perché l’efficienza del web server è il primo requisito fondamentale per un sito web che risulti performante, cioè che carichi le pagine velocemente.

Un hosting provider mette quindi a disposizione dei propri clienti dei server dove poter installare e andare online con i propri siti web, curandone però l’aspetto della sicurezza e della manutenzione.

Ok, installo il mio wordpress sul server, ma come faccio a veder pubblicato online il sito? come lo raggiungo?
Semplice, l’URL del tuo sito web (l’indirizzo www.nomesito.com, ad esempio) corrisponde ad uno spazio fisico sul server, il quale alla “chiamata” risponde proponendo a video il sito richiesto.

Gli hosting condivisi

Esistono diversi tipi di hosting, ora però ci soffermiamo un attimo sul tema dei server condivisi in quanto sono quelli meno costosi, più utilizzati in assoluto e che meglio si prestano per un sito web senza troppe pretese, come i classici siti vetrina ad esempio.

La prima cosa da dire è perché si chiama server condiviso.
Il nome server condiviso deriva proprio dal fatto che in questo tipo di server le risorse hardware sono condivise con altri utenti, non avendone quindi l’esclusiva in assoluto.

Ogni utente avrà una porzione, detta anche partizione del server, dove potrà accedervi attraverso un pannello di controllo e non avrà mai alcun sentore di condividere il server con altri. E’ un po’ come vivere in condominio, se il palazzo è di tutti al tuo appartamento hai accesso solo tu.

L’hosting condiviso si presenta quindi come una buona soluzione per chi vuole prestazioni sufficienti senza spendere troppo.

Ci sono svantaggi nel server condiviso?
Più che uno svantaggio, si può dire che un hosting di questa tipologia non è performante ad altissimi livelli, per cui già per un piccolo e-commerce forse non è la scelta opportuna.

Un altro problema potrebbe derivare dai “vicini di casa”, un po’ come quando un tuo vicino accende il barbecue sotto le tue finestre e ti tocca beccarti tutto il fumo.

Se un altro sito web ospitato nello stesso server, e quindi con lo stesso indirizzo ip, contiene software dannosi, malware, oppure consuma troppe risorse, è l’intero apparato server a risentirne, e nel caso che quell’ip venga in qualche modo “bannato” da un motore di ricerca, tutti i siti ospitati subiranno un danno.

Gli hosting dedicati

L’alternativa per non incappare in questi seppur rari ma possibili problemi, è quella di acquistare un server dedicato, sicuramente più costoso rispetto alla prima tipologia.

Nel caso del server dedicato potrai configurare il server sulla base reale delle tue esigenze, avere le giuste quantità di memoria, CPU e spazio di archiviazione, senza dover dipendere da nessun “cattivo vicino” ed essere sicuro di avere un sito ad alte prestazioni, valutabili con lo strumento di Google Page Speed Insight oppure con sempre affidabile GTmetrix

In conclusione potremmo dire che la scelta tra un hosting condiviso ed un hosting dedicato è spesso dettata da quante risorse economiche volete investire nel progetto web.
Bada bene che non abbiamo scritto spendere ma investire, perché un sito web di una qualsiasi azienda non deve mai essere visto come una spesa accessoria ma come la possibilità di aprire una porta sul mondo alla vostra azienda.