Qual è il codice ATECO per fare il procacciatore d’affari

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Ogni codice ATECO identifica una categoria professionale ben precisa. Ma qual è quella giusta per fare il procacciatore d’affari? Naturalmente l’apertura della partita IVA risulta indispensabile nel caso in cui l’attività fosse continuativa e il fatturato annuale superasse i 5000€.

Detto ciò, si potrà fare il procacciatore d’affari utilizzando il codice ATECO 46.19.02, che identifica tale professione sotto il nome di “Procacciatore d’affari di prodotti vari senza alcuna prevalenza”.

Tale professione però, al contrario di quel che molti credono, va differenziata dall’agente di commercio, che include un’altra categoria professionale e un codice ATECO differente.

Quanto alla previdenza sociale di un procacciatore d’affari, è bene sapere che quest’ultimo non dovrà iscriversi all’ENASARCO, bensì solo alla gestione INPS dei commercianti.

Cosa sono i codici ATECO

Dopo aver visto qual è il codice ATECO per fare il procacciatore d’affari, l’ideale è comprendere l’importanza di identificare correttamente la classificazione dell’attività economica al fine di evitare problemi in futuro.

Per codice ATECO si intende una combinazione alfa numerica, che come è stato già accennato, è utile ad identificare correttamente l’attività economica. Sia i numeri che lettere vengono richiamate con un valore differente l’uno dall’altro.

Le lettere rappresentano il macro settore economico che appartiene ad una specifica attività economica. Quanto ai numeri, che vanno da un minimo pari a due a massimo sei cifre, identificano categorie e sotto categorie di ogni settore.

Ogni attività economica viene classificata tra quelle cosiddette “generiche” a quelle “specifiche”, in sezioni:

  • Codifica: 1 lettera.
  • Divisioni: 2 cifre.
  • Gruppi: 3 cifre.
  • Classi: 4 cifre.
  • Categorie: 5 cifre.
  • Sottocategorie: 6 cifre.

Il codice ATECO dovrà essere individuato dal commercialista o dal proprio consulente di lavoro, dopo aver ricevuto le direttive dell’attività economica da voler iniziare. Il professionista si occuperà di aprire la partita IVA inerente alla categoria di riferimento, ed inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Dopo aver segnalato la data di inizio d’attività, l’Ente Previdenziale potrà monitorare e regolarizzare la posizione fiscale e statistica del contribuente. In fase di lavoro il codice della propria attività economica potrà variare, purché venga comunicata al Fisco.

Codice ATECO e rischio aziendale: cosa bisogna sapere

Il Codice ATECO è utilizzato anche per un altro motivo, assegnare un livello detto di rischio. Quest’ultimo può essere suddiviso in basso, medio ed alto. Tale associazione è possibile trovarla nelle linee guida del 2011 descritte dall’INAL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).

Il livello di rischio aziendale del codice ATECO serve inoltre, a stabilire quali misure adottare per la protezione, prevenzione, e la sicurezza dell’intero locale in cui si svolgerà l’attività lavorativa.

Restando fermi sul rischio aziendale, quest’ultimo parametro è ideale per stabilire una specifica e diretta formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

Nel caso in cui come procacciatore d’affari si includessero settori quali aziende ed immobili, dev’essere fatto presente al commercialista che potrebbero suggerire altresì, l’iscrizione all’albo dei mediatori.