Il decreto ingiuntivo, anche noto come provvedimento monitorio, è un atto giudiziario di cui sicuramente tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta. Tuttavia, non sempre si sa bene di cosa si tratti, e in particolare, di come bloccarlo e non pagarlo, oppure di come pagarlo. Se desiderate saperne di più questo articolo fa al caso vostro, ma prima illustreremo con chiarezza che cos’è un decreto ingiuntivo e in che modo bloccarlo e non pagarlo.
Decreto ingiuntivo: che cos’è e a cosa serve
Come abbiamo anticipato, un decreto ingiuntivo è un atto giudiziario, generalmente emesso da un giudice nei confronti di un debitore. Grazie a questo atto giudiziario, il debitore è costretto a pagare una somma in denaro o consegnare qualcosa di specifico a un’altra persona. Essendo un decreto che rientra a far parte della categoria di esecutivi, può essere emesso senza prendere in considerazione l’altra persona.
Affinché un decreto ingiuntivo sia efficace è necessario che il creditore disponga di una prova scritta (come una fattura o un contratto): solo in questo modo il giudice potrà emettere un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore.
Per quanto riguarda la sua utilità, sappiamo che il decreto ingiuntivo ha l’obiettivo di dare in maniera rapida a un creditore ciò che gli spetta di diritto (sia che si parli di soldi che di qualsiasi altro bene materiale). In particolare, un decreto ingiuntivo si contraddistingue per la sua rapidità e per il fatto che abbia un costo nettamente inferiore rispetto a un processo ordinario. Talvolta può succedere che il decreto ingiuntivo venga definito provvisoriamente esecutivo, e ciò significa che non si hanno a disposizione 40 giorni per rispettarlo, ma solo dieci dalla sua emissione.
Esistono dei casi in cui il decreto ingiuntivo può essere bloccato, ma vediamo insieme com’è possibile.
Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo: di cosa si tratta
Come abbiamo detto, nel caso di un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo il debitore è costretto a pagare subito, entro dieci giorni dalla sua emissione, e non più dopo quaranta. Nella maggior parte dei casi, il giudice conferma un decreto ingiuntivo in un decreto provvisoriamente esecutivo quando il metodo di pagamento consiste in cambiali, assegni bancari, o su mutui ipotecari. Ancora, nei casi in cui il debitore abbia firmato un accordo o un contratto. Nel caso in cui il giudice non accordi il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, il debitore ha il diritto di non pagare fino alla conclusione della causa o del processo.
Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo: come può essere bloccato
L’unico metodo conosciuto affinché sia possibile bloccare un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo è attraverso l’opposizione. Talvolta, opporsi potrebbe non bastare, e in quel caso sarà necessario fare affidamento sul giudice e convincerlo a mantenere il decreto solamente ingiuntivo fino all’inizio del processo.
Nonostante abbiamo detto che si tratta di un decreto privo di contraddittorio (ovvero deciso senza il consulto della controparte), è comunque possibile opporsi. In particolare, la controparte può far valere le sue ragioni, in modo che il decreto venga bloccato.
Attraverso diversi articoli del Codice Civile 649 CPC, il giudice può sospendere l’ordine del decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo se ritiene che alla base vi siano delle motivazioni abbastanza valide.
Decreto ingiuntivo esecutivo: come non pagarlo
Nel caso in cui un decreto ingiuntivo diventi definitivo è possibile evitare di pagarlo. In che modo? Si può ricorrere ancora alle opposizioni, specialmente nel caso in cui il creditore rivendichi beni impignorabili. La cosa più importante da fare quando si desidera bloccare e non pagare un decreto ingiuntivo è senza dubbio quella di affidarsi a un ottimo avvocato.
Tra i principali abbiamo sicuramente la pensione di invalidità, le polizze a vita, e anche gli alimenti per i propri figli o per l’ex marito o moglie. Può anche capitare che sia lo stesso creditore a sbagliare in certi casi, ad esempio se per errore inserisce un indirizzo o un nome diverso da quello del debitore, o se aspetta un mese e mezzo per iniziare a pignorare i beni del debitore.
Ricordate che, nel caso in cui ci sia l’obbligo di pagare il decreto ingiuntivo ma vi rifiutiate, si procederà con il pignoramento dei beni (che siano essi mobili o immobili appartenenti al debitore).
Decreto ingiuntivo: come pagarlo
Se, ancora, non vi rimane altro che pagare un decreto ingiuntivo ma non sapete come fare, vediamo insieme i metodi più comuni. La prima cosa da sapere è che un creditore desidera ricevere i beni che gli spettano entro i quaranta giorni concessi di diritto al debitore, sempre che non si tratti di un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Nella maggior parte dei casi è consigliato trovare un accordo tra le parti, in modo da disporre di più tempo per pagare, prima di procedere con il pignoramento dei beni del debitore.
Spesso si sceglie di trovare un accordo con una riduzione del debito che permetta al creditore di non incorrere in ulteriori spese legali e di non prolungare i tempi del rientro della somma. Allo stesso tempo, il debitore potrà ottenere uno sconto sulla cifra di denaro da consegnare. Ad esempio, è possibile pagare il debito a rate, ma non in tutti i casi. Se la rateizzazione dovesse essere bloccata è consigliabile pagare nell’immediato una buona parte del debito, in modo da non essere soggetti a un pignoramento o esecuzione forzata.
Decreto ingiuntivo: come pagare l’opposizione se non si hanno soldi?
Molto spesso capita che i debitori non abbiano abbastanza liquidità per presentare un’opposizione per il decreto ingiuntivo. Uno dei metodi più efficaci, come abbiamo già indicato, è quello che prevede di pagare uno stralcio o una quota parziale al creditore, in modo che si svolga la rinuncia all’opposizione, e che dunque il debitore avrebbe molto più di quaranta giorni per pagare i beni al creditore.