A cosa serve il Codice Tributo 1627: come funziona?

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A cosa serve il codice tributo 1627? Cos’è ? Come si deve compilare?

Durante la compilazione del Modello F24 ci si può imbattere nella dicitura “Codice Tributo”. Tra questi compare il codice tributo 1627, di cui intendiamo parlarvi in modo più approfondito oggi.

Ma che cosa sono i codici tributo e qual è la loro utilità all’interno della dichiarazione dei redditi?

Partiamo dalle basi.

Un codice tributo è un codice che si compone di numeri o anche lettere, utilizzato nella dichiarazione dei redditi per stabilire o segnalare un’entrata, una sanzione o un tributo in particolare.

Ad ogni imposta pagata, credito Irpef erogato o sanzione a cui corrispondere un pagamento, l’Agenzia delle Entrate, quindi, attribuisce un codice, che torna utile proprio nella stesura del Modello F24.

Un esempio di Codice Tributo è il Codice 1627. Che cosa sta ad indicare questa sequenza numerica e in quali casi è necessario inserirlo nel documento della dichiarazione dei redditi?

Scopriamo di più.

Che cos’è il Codice 1627?

Nel corso di una collaborazione lavorativa il sostituto d’imposta versa delle imposte sui redditi dei suoi dipendenti. Il datore di lavoro, dunque, tramite ritenute mensili versa al Fisco dei tributi.

Può capitare però che l’importo totale di queste imposte risulti essere superiore al valore che in realtà il datore di lavoro avrebbe dovuto corrispondere. Può capitare, infatti, che un datore di lavoro durante il corso dell’anno versa al Fisco delle ritenuta che hanno un valore superiore rispetto alle imposte che avrebbe dovuto versare. La conseguenza di questo errore è una compensazione che permetta di recuperare l’eccedenza che è stata versata dal datore di lavoro attraverso delle detrazioni con dei versamenti successivi indicati nel modello F24. Il modello F24 è utilizzato per molteplici operazioni, che riguardano sia i pagamenti da versare che le detrazioni . I pagamenti che possono essere effettuati tramite il modello F 24 sono le imposte IMU, TASI , TARES e tanto altro.

L’uso del modello F24 è consentito a chi possiede e a chi non possiede la Partita Iva e la compilazione del modello può essere fatta sia in formato cartaceo che in versione telematica, direttamente attraverso il sito web dell’Agenzia delle Entrate.

Che cosa accade in questi casi?

Quando si verifica una situazione come quella appena indicata bisogna  quindi segnalarlo attraverso il Modulo F24.

L’Agenzia delle Entrate ha infatti generato dei codici di tributo da utilizzare proprio alla luce di questi accadimenti. Il codice 1627 è uno di questi e sta ad indicare delle eccedenze registrate nelle ritenute erogate per lavoratori dipendenti e assimilati.

Altri codici utilizzati per segnalare la medesima situazione sono, ad esempio, il Codice Tributo 1628 – utilizzato per le ritenute dei lavoratori autonomi – o il Codice Tributo 1629 utilizzato per le ritenute su redditi da capitale.

Codice tributo 1627: dove inserirlo?

Come abbiamo più volte specificato, quindi, il codice tributo 1627 è stato istituito per essere indicato all’interno della dichiarazione dei redditi. Qual è, però, il giusto modo per inserirlo nel Modulo F24?

Il codice tributo 1627 bisogna utilizzarlo solo per le compensazioni che si verificano quando vengono effettuati pagamenti sbagliati ai dipendenti ed assimilati. Non si tratta del codice tributo simile 1628 che è riferito ai lavoratori autonomi o 1629 relativi alle ritenute sui redditi da capitale.

Compilando il documento della dichiarazione dei redditi occorre collocare il Codice 1627 nella sezione “Erario” e, con più precisione, all’interno della prima colonna.

È molto importante, a tal proposito, segnalare sul documento anche l’anno d’imposta a cui il codice fa riferimento. Gli spazi relativi al codice atto e codice d’ufficio possono essere lasciati bianchi.

Ricordiamo, infine, che l’inserimento di questa sequenza alfanumerica è molto importante anche in termini di contabilità.

Vediamo nello specifico come si può compilare il modello F24.

Nella prima cella, quella del Codice Tributo, deve essere compilata indicando il numero 1627. La seconda cella che è quella indicata delle rate non deve compilata. Nella terza colonna, il datore di lavoro, deve indicare l’anno di riferimento in cui si è accordo dell’aggiunta del versamento. Nella quarta colonna sono indicati gli importi a debito e nella quinta colonna gli importi a credito. Nella cella ”TOTALE” bisogna indicare il saldo della differenza dei valori precedenti e invece la cella dedicata al “codice atto” e al “codice ufficio” bisogna lasciare in bianco.

 In conclusione

Il codice tributo 1627 deve essere utilizzato unicamente per indicare alcune somme a credito che devono essere compensate. Ma può essere registrato in contabilità? Quando viene effettuata la scrittura contabile bisogna indicare una scrittura del tipo:

  • Credito articolo 1 Decreto Legislativo 66/ 2014 a dipendenti c/retribuzioni;
  • Credito articolo 1 Decreto Legislativo 66 / 2014 tra i crediti verso l’erario.

Il credito potrà essere chiuso nel momento in cui sarà effettuato il pagamento del modello F 24.