Come avviare una nuova attività: il business plan

Aprire una nuova attività, soprattutto di questi tempi, è un’impresa da non sottovalutare. Senza voler andar a scandagliare tasse, burocrazia e incombenze varie (soprattutto in Italia), anche solo la parte di studio del mercato e di pianificazione strategica è lunga ed essenziale. Quando si inizia a ragionare sull’avvio di una nuova attività, uno strumento ci viene in aiuto sul versante strategico: ci si riferisce al business plan. Vediamo dunque cos’è e come andrebbe strutturato.

Se serve aiuto in fase di start-up, il sito Softwarebusinessplan.it offre esempi di business plan, business plan già fatti e un software di ausilio per organizzare tutti i dati salienti della propria attività.

Business plan: l’importanza di un software

Il business plan è il documento che racchiude i tratti salienti di un business, dalla parte economica, a quella organizzativa, fino alla strategia di marketing. Il business plan ha un’importanza duplice:

  • Consente all’imprenditore di fare mente locale e pianificare prima su carta, caratteristiche, mercato e punti di forza del proprio business.
  • Si tratta dello strumento attraverso il quale in genere si accede a prestiti, agevolazioni, bandi. Dunque essenziale per poter concretamente dare vista a un business di qualsiasi tipo.

Il cuore pulsante di un business plan è ovviamente la parte economica. La gestione di fatturato, investimenti, spese e quant’altro, soprattutto per business di un certo livello, può risultare ardua. Per questo motivo può essere importante, per risparmiare tempo ed evitare errori, dotarsi di un buon software che, in maniera automatizzata, consenta di redigere il business plan e modificarne in corso dati e tabelle.

Ne esistono diversi sul mercato, alcuni di ottima fattura e facili da utilizzare. Il sito consigliato sopra rappresenta un ottimo riferimento per rapporto qualità-prezzo.

Business plan: la struttura modello

Premettendo che non esiste uno standard fisso in termini di business plan, ciononostante è possibile delineare una struttura modello con le sezioni e gli elementi che dovrebbero esserci in un business plan professionale.

  • Idea di business: si tratta della parte più “commerciale” di un business plan. Qui vanno definiti e valorizzati i punti di forza del business. La parte dell’idea è in genere quella che viene presentata a investitori o soci e deve dunque avere un piglio persuasivo.
  • Analisi mercato: l’analisi del mercato di riferimento e dei relativi competitor è un aspetto centrale. Prima di avviare una nuova attività bisogna essere consci del mercato dove si opererà, di chi ci sta, se ci sono nicchie scoperte e dunque margini di inserimento. Ritrovarsi, dopo aver compiuto tutti gli investimenti del caso, in un mercato affollato e dominato da qualcun altro è una eventualità che non si vuole sperimentare.
  • Prodotto/servizio: una parte del business plan va poi ovviamente dedicata all’individuazione del prodotto o servizio che si va a portare a mercato, come anche degli utenti a cui è rivolto. Individuare una nicchia non coperta è da sempre il segreto del successo di qualsiasi business.
  • Organizzazione interna: eccoci alla parte del business plan dove si vanno a delineare i tratti salienti dell’organizzazione aziendale. Ruoli, gerarchie, risorse umane, fornitori e tutto quanto andrà a costituire gli assi portanti dell’attività futura.
  • Piano economico e finanziario: rappresenta probabilmente la parte più importante del nostro business plan. Investimenti, spese fisse e variabili, stime di fatturato, bilanci e previsioni future. Fare bene i conti e un modo per tentare, nei limiti del possibile, di scongiurare conseguenze negative dal punto di vista economico.
  • Piano marketing: eccoci infine al piano marketing. Si rivela fondamentale, soprattutto nel mondo affollato e competitivo di oggi delineare un efficace piano marketing. Utente di riferimento, messaggio da veicolare, canali, tempistiche, sono tutti aspetti che una pianificazione strategica lato marketing dovrebbe includere. Da questo punto di vista, un occhio di riguardo va sicuramente all’online marketing (per approfondire, vedere anche: Cosa fare per portare il proprio business online).